primarie pd a milano

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Venerdì 5 Febbraio 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA » 7 Il favorito non piace ai vertici del partito A Savona si rischia un altro caso Paita La Serracchiani vuole annullare il voto LO SCONTRO » LUCA DE CAROLIS C osì come sono regola- te, le primarie con- sentono tutto. E so- prattutto permettono al centrodestra di scegliersi il candidato avversario, per poi batterlo meglio nelle elezio- ni . Poco più di un anno fa, leuroparlamentare Sergio Cofferati lasciava il Pd, pro- prio in seguito alle contesta- tissime primarie per la Regio- ne Liguria. Si è fatto ricorso in modo spregiudicato al soste- gno del centrodestra e anche allinquinamento con voti compratiaccusò l'ex segre- tario della Cgil, sconfitto dalla renziana Raffaella Pai- ta. Poche settimane dopo, la candidata dem venne netta- mente battuta dal forzista Giovanni Toti. Mentre Cof- ferati ha iniziato un altro percorso, assieme a Giusep- pe Civati e alla nuova sini- stra. Si riparla di una possibile apparizione in massa di cinesi nelle primarie di centrosinistra a Mila- no: un film già visto a Genova e a Napoli. A Milano esiste una folta e radicata co- munità cinese. E co- munque gli stranieri che votarono nelle pri- marie liguri erano soprat- tutto africani. Il possibile ripetersi dell'e- vento colpisce... Lo capisco, ma il punto poli- tico è un altro: questo regola- mento che non sta in piedi, tanto che consente a persone estranee alla competizione di venire a scegliere in casa tua. Avevano promesso di cam- biare le regole, dopo il caos in Liguria. E invece nulla. Perché? Lattuale gruppo dirigente del Pd non considera impor- tante liscrizione al partito e la partecipazione al voto. E non gli interessa avere luoghi di mediazione e discussione po- litica. E poi con questi mecca- nismi attuali, alterati, è possi- bile fare di tutto. Come si può rimediare? Andrebbe creato un albo dei votanti, da rendere pubblico. Così si potrebbe creare una continuità tra chi vota alle primarie e chi va alle urne nel- le elezioni. Serve la traspa- renza. E quindi servono veri- fiche, continue. Quali? Se constati che tanti elettori di Forza Italia sono venuti ai tuoi gazebo, poi devi control- lare se questo passaggio abbia avuto un riscontro numerico nelle successive elezioni. E non solo. È notorio come il nu- mero degli iscritti nel Pd sia sempre stranamente salito negli anni in cui erano previ- ste votazioni. Se si nota un crollo nellannata seguente, bisogna ragionare e prendere provvedimenti. Limitare il diritto di voto agli iscritti servirebbe? È una possibile soluzione. Detto questo, cè una costante transumanza da destra verso il Pd renziano. A Bisceglie si sono iscritti in 363, da un giorno allaltro. È un caso molto interessante. E conferma come il partito non abbia contezza di quali e quanti siano gli iscritti in mol- ti territori. I dem imbarcano a pieno re- gime anche in Sicilia. È normale che ci sia affolla- mento sul carro del vincitore. Ed è ancora più normale, visto quanto è evidente il progetto del partito della Nazione. A Milano raccontano come tanto centrodestra sia pron- to a votare per Giuseppe Sa- la. Mi pare chiaro, e questo è il cuore del problema. Il centro- destra può partecipare alle primarie del centrosinistra, poi però può tornare a votare per i suoi candidati nelle am- ministrative o nelle politiche. E così può condizionare pe- santemente il Pd. Come in Liguria? Assolutamente sì. Esponenti di spicco Forza Italia e Ncd si schierarono pubblicamente per la Paita, con tanto di vi- deo. E poi alle Regionali si candidarono con il centrode- stra. Che giudizio dà di Sala? La sua è la storia di un uomo di centrodestra. Per carità, si ha il diritto di cambiare opinio- ne. Ma quello che trovo del tutto negativo è che rivendi- chi unappartenenza di sini- stra di cui non cè traccia. Del resto, i suoi comportamenti non dimostrano questo orien- tamento. A cosa si riferisce? Ai rapporti di Sala con Comu- nione e Liberazione. Cofferati, le primarie vanno abolite? Ne fui uno dei fautori, ma così come sono non funzionano. Se però tornassero quelle de- gli inizi, ben vengano. La par- tecipazione va favorita, sem- pre. Twitter @lucadecarolis © RIPRODUZIONE RISERVATA » FERRUCCIO SANSA A vevano mandato un pezzo gros- so per raddrizzare il Pd ligure dopo la batosta delle Regionali 2015. Ma rischia di accadere il con- trario: David Ermini, il commissa- rio mandato dal Nazareno, rischia di finire piegato da lotte intestine senza fine. Lultima telenovela sono le primarie per il sindaco di Savona che rischiano di saltare. Ieri il vice sindaco Livio Di Tullio è stato con- vocato a Roma da Debora Serrac- chiani, nella speranza di ricondurlo alla ragione. Leggi: a ritirare la can- didatura. Ma lui, dopo un incontro maschio, ma corretto, giura: Se non cancellano le primarie, corro di sicuro. Intanto la rivale, Cristina Battaglia (una tecnica, ma amata dallapparato) aspetta gli eventi. Possibile che la palla sia rimessa al centro: primarie annullate. Ormai sembra una besciamella impazzita: a dicembre si annuncia- vano quattro candidati (Di Tullio, il segretario comunale Barbara Pasquali, Tizia- na Saccone e Maurizio Maricone, espressione della società civile). Si sono quasi tutti dilegua- ti. Alto il rischio di met- tere il proprio nome su un disastro. Maricone addirittura è corteggia- to pure dal centrodestra. È rimasto Di Tullio, fino allaffacciarsi di Battaglia. Con ri- sultati sorprendenti: Di Tullio rappresentante del vecchio Pd fa- vorevole a carbone e cemento che si trasforma in nemico dellestabli- shment. E loperazione Battaglia che somiglia a quella che candidò Raf- faella Paita. Soprattutto si profila un incubo: Di Tullio che vince le pri- marie sostenuto da quel che resta della base. E poi viene triturato alle e- lezioni. Se non fosse che a Savona sembrano tutti fare a gara per non vin- cere: il centrodestra che non sa a che santo votarsi e i Cinque Stelle che potrebbero farcela. Peccato non abbiano un candidato. A La Spezia intanto la lotta per la poltrona di segretario cittadino è più dura di quella per la Casa Bian- ca. Se la vedono sostenitori di Raf- faella Paita e del ministro Andrea Orlando. Per spuntarla servono tesserati. In pochi giorni ne sono spuntati 4.400. Quanto in tutto il resto della Liguria. Ma molti non credono al miracolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Serracchiani Ansa GAZEBO A NAPOLI Si comincia con le liti: Ranieri resta fuori e minaccia ricorso q PRONTI, VIA. A Napoli cè già la prima lite da carte bollate sulle primarie Pd del 6 marzo. Ieri la commissione di garanzia, nellufficializzare le candidature di Antonio Bassolino, Valeria Valente, Marco Sarracino e delloncologo Antonio Marfella in quota Psi, ha respinto quella di Umberto Ranieri, presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa, già in campo nel 2011 quando perse Andrea Cozzo- lino le primarie poi annullate per i presunti bro- gli. Ranieri è stato escluso perché ha deposi- tato in extremis 1300 firme di società civile, quando il regolamento imponeva che fossero raccolte solo tra i tesserati dem di Napoli città. Lex sottosegretario parla di ottusità burocra- tica e grave errore politico, il Pd a Napoli rischia di ridursi a una sommatoria informe di gruppi e notabilie i suoi supporter accennano al germe di un potenziale ricorso. Decisivi i veti di Bas- solino e della Valente, la deputata candidata dal Nazareno. Con il cartellino rosso a Ranieri ha prevalso la linea del ferreo rispetto di regole prefissate da tempo, e Bassolino aveva già de- positato le firme da un mese. Chissà se questa linea reggerà fino allappuntamento dei gaze- bo: i precedenti inducono a dubitare. VINCENZO IURILLO MILANO Il partito della Nazione q VOTERÒ per Francesca Balzani. Su Sala esistono troppi fatti oscuri ri- guardo allExpo di cui si è occupato il Co- mitato antimafia presieduto da Nando dal- la Chiesa, i cui atti sono ora in mano alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti. E poi: Sala non aveva detto che non esistono più né destra né sinistra, lui che lavorò con il sindaco di centrodestra Letizia Moratti? Non può essere lui il successore di Pisapia, che aveva ben altra statura. Bisogna far vin- cere la politica, quella dellampio centrosi- nistra di Giuliano, non la scelta romana dellantipolitica personale di Matteo Renzi. Fa sorridere la processione dei ministri, Bo- schi, Delrio, che arrivano a Milano a sorreg- gere il loro principino prediletto. CORRADO STAJANO Autore di Un eroe borghese, già senatore della Repubblica come indipendente del Pds LINTERVISTA Sergio Cofferati Queste primarie fanno il gioco del centrodestra E Sala non è di sinistra Avevano promesso nuove regole dopo il caos Liguria. Invece persone estranee alla competizione vengono a scegliere in casa tua Serve un albo pubblico dei votanti, ma a questi vertici non interessa il partito La sfida Nel 2015 le primarie tra Paita e Coffe- rati LaPresse Stajano sceglie Balzani: Battiamo lantipolitica di Matteo RenziFratelli coltelli La base sta con Di Tullio, lestablishment con Battaglia. E il rischio finale è di perdere le elezioni

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Page 1: Primarie Pd a Milano

Venerdì 5 Febbraio 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA » 7

Il favorito non piace ai vertici del partito

A Savona si rischia un altro caso PaitaLa Serracchiani vuole annullare il voto

LO SCONTRO

» LUCA DE CAROLIS

Così come sono regola-te, le primarie con-sentono tutto. E so-prattutto permettono

al centrodestra di scegliersi ilcandidato avversario, per poibatterlo meglio nelle elezio-ni ”. Poco più di un anno fa,l’europarlamentare SergioCofferati lasciava il Pd, pro-prio in seguito alle contesta-tissime primarie per la Regio-ne Liguria. “Si è fatto ricorso inmodo spregiudicato al soste-gno del centrodestra e ancheall’inquinamento con voticomprati” accusò l'ex segre-tario della Cgil, sconfittodalla renziana Raffaella Pai-ta. Poche settimane dopo, lacandidata dem venne netta-mente battuta dal forzistaGiovanni Toti. Mentre Cof-ferati ha iniziato un altropercorso, assieme a Giusep-pe Civati e alla nuova sini-stra.

Si riparla di una possibileapparizione in massa dicinesi nelle primarie dicentrosinistra a Mila-no: un film già visto aGenova e a Napoli.

A Milano esiste unafolta e radicata co-munità cinese. E co-munque gli stranieriche votarono nelle pri-marie liguri erano soprat-tutto africani.

Il possibile ripetersi dell'e-vento colpisce...

Lo capisco, ma il punto poli-tico è un altro: questo regola-mento che non sta in piedi,tanto che consente a personeestranee alla competizione divenire a scegliere in casa tua.Avevano promesso di cam-biare le regole, dopo il caos inLiguria. E invece nulla.

Pe rc h é ?L’attuale gruppo dirigentedel Pd non considera impor-tante l’iscrizione al partito e lapartecipazione al voto. E nongli interessa avere luoghi dimediazione e discussione po-litica. E poi con questi mecca-nismi attuali, alterati, è possi-bile fare di tutto.

Come si può rimediare?Andrebbe creato un albo deivotanti, da rendere pubblico.Così si potrebbe creare unacontinuità tra chi vota alleprimarie e chi va alle urne nel-le elezioni. Serve la traspa-renza. E quindi servono veri-fiche, continue.

Quali?Se constati che tanti elettoridi Forza Italia sono venuti aituoi gazebo, poi devi control-lare se questo passaggio abbiaavuto un riscontro numericonelle successive elezioni. Enon solo. È notorio come il nu-mero degli iscritti nel Pd siasempre stranamente salitonegli anni in cui erano previ-ste votazioni. Se si nota uncrollo nell’annata seguente,

bisogna ragionare e prendereprovvedimenti.

Limitare il diritto di voto agliiscritti servirebbe?

È una possibile soluzione.Detto questo, c’è una costantetransumanza da destra verso ilPd renziano. A Bisceglie si sonoiscritti in 363, da un giornoall’a l t ro.È un caso molto interessante.E conferma come il partitonon abbia contezza di quali equanti siano gli iscritti in mol-ti territori.

I dem imbarcano a pieno re-gime anche in Sicilia.

È normale che ci sia affolla-mento sul carro del vincitore.Ed è ancora più normale, vistoquanto è evidente il progettodel partito della Nazione.

A Milano raccontano cometanto centrodestra sia pron-to a votare per Giuseppe Sa-la.

Mi pare chiaro, e questo è ilcuore del problema. Il centro-destra può partecipare alleprimarie del centrosinistra,poi però può tornare a votareper i suoi candidati nelle am-ministrative o nelle politiche.E così può condizionare pe-santemente il Pd.

Come in Liguria?Assolutamente sì. Esponentidi spicco Forza Italia e Ncd sischierarono pubblicamenteper la Paita, con tanto di vi-deo. E poi alle Regionali sicandidarono con il centrode-stra.

Che giudizio dà di Sala?La sua è la storia di un uomo dicentrodestra. Per carità, si hail diritto di cambiare opinio-ne. Ma quello che trovo deltutto negativo è che rivendi-chi un’appartenenza di sini-stra di cui non c’è traccia. Delresto, i suoi comportamentinon dimostrano questo orien-tamento.

A cosa si riferisce?Ai rapporti di Sala con Comu-nione e Liberazione.

Cofferati, le primarie vannoa b o l i te?

Ne fui uno dei fautori, ma cosìcome sono non funzionano.Se però tornassero quelle de-gli inizi, ben vengano. La par-tecipazione va favorita, sem-pre.

Twitter @lucadecarolis© RIPRODUZIONE RISERVATA

» FERRUCCIO SANSA

Avevano mandato un pezzo gros-so per raddrizzare il Pd ligure

dopo la batosta delle Regionali2015. Ma rischia di accadere il con-trario: David Ermini, il commissa-rio mandato dal Nazareno, rischiadi finire piegato da lotte intestinesenza fine. L’ultima telenovela sonole primarie per il sindaco di Savonache rischiano di saltare. Ieri il vicesindaco Livio Di Tullio è stato con-vocato a Roma da Debora Serrac-chiani, nella speranza di ricondurloalla ragione. Leggi: a ritirare la can-didatura. Ma lui, dopo un incontro“maschio, ma corretto”, giura: “Senon cancellano le primarie, corro disic uro”. Intanto la rivale, CristinaBattaglia (una tecnica, ma amatada ll’apparato) aspetta gli eventi.Possibile che la palla sia rimessa alcentro: primarie annullate.

Ormai sembra una besciamellaimpazzita: a dicembre si annuncia-vano quattro candidati (Di Tullio, il

segretario comunaleBarbara Pasquali, Tizia-na Saccone e MaurizioMaricone, espressionedella società civile). Sisono quasi tutti dilegua-ti. Alto il rischio di met-tere il proprio nome suun disastro. Mariconeaddirittura è corteggia-to pure dal centrodestra.È rimasto Di Tullio, finoall’affacciarsi di Battaglia. Con ri-sultati sorprendenti: Di Tullio –rappresentante del vecchio Pd fa-vorevole a carbone e cemento – chesi trasforma in nemico dell’e s t a b l i-

shment. E l’o p e r az i o n eBattaglia che somiglia aquella che candidò Raf-faella Paita. Soprattuttosi profila un incubo: DiTullio che vince le pri-marie sostenuto da quelche resta della base. Epoi viene triturato alle e-lezioni. Se non fosse chea Savona sembrano tuttifare a gara per non vin-

cere: il centrodestra che non sa ache santo votarsi e i Cinque Stelleche potrebbero farcela. Peccatonon abbiano un candidato.

A La Spezia intanto la lotta per lapoltrona di segretario cittadino èpiù dura di quella per la Casa Bian-ca. Se la vedono sostenitori di Raf-faella Paita e del ministro AndreaOrlando. Per spuntarla servonotesserati. In pochi giorni ne sonospuntati 4.400. Quanto in tutto ilresto della Liguria. Ma molti noncredono al miracolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

S erracchiani Ansa

GAZEBO A NAPOLI

Si comincia con le liti:Ranieri resta fuorie minaccia ricorso

q PRONTI,VIA. A Napoli c’è già la primalite da carte bollate sulle primarie Pd del

6 marzo. Ieri la commissione di garanzia,nell’ufficializzare le candidature di AntonioBassolino, Valeria Valente, Marco Sarracino edell’oncologo Antonio Marfella in quota Psi, harespinto quella di Umberto Ranieri, presidentedella Fondazione Mezzogiorno Europa, già incampo nel 2011 quando perse Andrea Cozzo-

lino le primarie poi annullate per i presunti bro-gli. Ranieri è stato escluso perché ha deposi-tato in extremis 1300 firme di ‘società civile’,quando il regolamento imponeva che fosseroraccolte solo tra i tesserati dem di Napoli città.L’ex sottosegretario parla di “ottusità burocra-tica e grave errore politico, il Pd a Napoli rischiadi ridursi a una sommatoria informe di gruppi enotabili”e i suoi supporter accennano al germe

di un potenziale ricorso. Decisivi i veti di Bas-solino e della Valente, la deputata candidatadal Nazareno. Con il cartellino rosso a Ranieriha prevalso la linea del ferreo rispetto di regoleprefissate da tempo, e Bassolino aveva già de-positato le firme da un mese. Chissà se questalinea reggerà fino all’appuntamento dei gaze-bo: i precedenti inducono a dubitare.

VINCENZO IURILLO

MILANO Il partito della Nazione

q VOTERÒ per Francesca Balzani. SuSala esistono troppi fatti oscuri ri-

guardo all’Expo di cui si è occupato il Co-mitato antimafia presieduto da Nando dal-la Chiesa, i cui atti sono ora in mano allaProcura della Repubblica e alla Corte deico n t i .E poi: Sala non aveva detto che non esistonopiù né destra né sinistra, lui che lavorò con ilsindaco di centrodestra Letizia Moratti?Non può essere lui il successore di Pisapia,che aveva ben altra statura. Bisogna far vin-cere la politica, quella dell’ampio centrosi-nistra di Giuliano, non la scelta romanadell’antipolitica personale di Matteo Renzi.Fa sorridere la processione dei ministri, Bo-schi, Delrio, che arrivano a Milano a sorreg-gere il loro principino prediletto.

CORRADO STAJANOAutore di “Un eroe borghese”, già senatore

della Repubblica come indipendente del Pds

L’I N T E RV I STA

S ergioC of fe rat i

“Queste primarie fannoil gioco del centrodestraE Sala non è di sinistra”

Avevano promessonuove regole dopoil caos Liguria. Invecepersone estranee allacompetizione vengonoa scegliere in casa tua

Ser veun albop ubbl i codei votanti,ma a questivertici noni n te re s s ail partito

La sfidaNel 2015 leprimarie traPaita e Coffe-rati La Pre ss e

Stajano sceglie Balzani:“Battiamo l’antipoliticadi Matteo Renzi”

Fratelli coltelliLa base sta con Di Tullio,l’establishment conBattaglia. E il rischio finaleè di perdere le elezioni